Spondylus sesquispinatus Vinassa de Regny, 1895
VINASA DE REGNY, P. E. 1895. Synopsis dei Molluschi terziari delle Alpi Venete. Parte prima. Strati con Velates schmiedeliana. Palaeontographia Italica, 1: 211-275, pls. 16-18. [[p. 241, pl. 16, fig. 25]
1895 Spondylus (?) sesquispinatus Vinassa de Regny, 1895
P. E. Vinassa de Regny, 1895, plate 16.
|
«Sp. (?) testa crassa, subcirculari, depressiuscula; costis crebris radiantibus, quandoque aculeatis, sulcis profundis interjectis ornata; lamellis crebris, angulatis in sulcos dispositis, antice parum patentibus.
Conchiglia assai grande quasi circolare, angolosa verso l'umbone, munita di numerose coste raggianti in alto ottusamente angolose, separate da solchi lineari assai profondi. Di queste coste le tre mediane non hanno aculei; seguono poi di qua e di là due coste aculeate, poi, sempre corrispondenti da ambe le parti, altre tre coste senza aculei, poi una aculeata, e quindi altre due senza aculei, e di nuovo una aculeata. Oltre questa ornamentazione si hanno piccole lamelle molto fitte quasi crestate le quali partendo dai due lati della costa vengono a riunirsi, facendo un angolo molto ottuso volto al basso, sulla convessità delle coste, ove sono però meno visibili. Per la forma questa specie è assai vicina allo Sp. planicostatus D'ARCH. (Mém. Soc. géol. 1850, pag. 438, tav. XIII, fig. 2), ma se ne distingue subito per la sua caratteristica ornamentazione.»
|
«L'OPPENHEIM (Priabonasch. L. c., pag. 139), aveva già notato come questa specie sia molto vicina allo S. Buchi PHIL.; ma riconosceva però che se ne teneva da questo separata. Infatti lo S. Buchi, per quanto di forma assai variabile, si distingue, oltre che per l'aspetto complessivo più marcatamente ovale e inequilaterale, sopratutto per le coste molto meno numerose (20-23), più rade, a sezione più acuta e, come rilevò lo stesso OPPENHEIM, per gli aculei meno depressi; caratteri questi che si mantengono e si accentuano nelle specie poste dallo stesso autore in sinonimia collo S. Buchi (vedi Priabonasch. L. c., pag. 137).
La valva sinistra invece, che il Vinassa non figura né descrive, si rassomiglia molto allo S. geniculatus D'ARCHIAC (Fossiles de l' Inde. L. c., pag. 273, tav. XXIV, fig. 11, 12); ma questo non presenta una così spiccata differenza fra le due valve ed ha una conchiglia molto più rigonfia. II VINASSA stesso poi ha riconosciuto che la sua specie è assai vicina allo S. planicostatus D'ARCHIAC (Bayonne et Dax. L. c., pag. 438, tav. XIII, fig. 2); ma di quest'ultima il suo autore non possedeva che una valva ricca di spine, e non ne conosceva l'altra, cosicché rimane sempre il dubbio se la specie del VINASSA possa fondersi con quella del D'ARCHIAC o se debba rimanere indipendente. Invece mi sembra di poter riunire alla forma del VINASSA l'esemplare di Gassino, presentato dal SACCO come S. subspinosus D'ARCH., tale è la quasi completa identità dei nostri esemplari con i frammenti illustrati dal Sacco. Per quanto riguarda il genere, il VINASSA si mostra incerto; sembra però non dover esser dubbio nell'attribuire questa specie al genere Spondylus; perchè, pur non conoscendo il tipo del cardine e la forma delle orecchiette, nessun Pecten presenta così lunghi aculei, come quelli che adornano la valva destra della specie del VINASSA, ma tutto al più presentano piccole escrescenze a forma di spine, come il P. Gravesi D'ARCH. Lo S. sesquispinatus VIN. appartiene all'orizzonte di S. Giovanni Ilarione (VINASSA, OPPENHEIM), mentre la forma del SACCO, da me posta qui sopra in sinonimia, proviene da Gassino. I miei esemplari si trovano abbastanza numerosi a Zulic e Slapac.» TONIOLO, A. R. 1909. L'Eocene dei dintorni di Rozzo in Istria e la sua fauna. Palaeontographia Italica, 15: 235-295, pls. 24-26. [p. 282]
|
Spondylus sesquispinatus Vinassa; A. R. Toniolo, 1909, L'Eocene dei dintorni di Rozzo in Istria e la sua fauna, plate 25, figures 2a, 2b.
|