Pecten bipartitus (Foresti, 1876)
FORESTI, L. 1876. Cenni geologici e paleontologici sul Pliocene antico di Castrocaro. Memorie della Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna [Serie Terza], 6: 521-574, pl. 1. [p. 51, pl. 1, figs. 21-23]
1876 Vola maxima forma bipartita Foresti, 1876
1880 Janira rhegiensis Seguenza, 1880
1888 Pecten macphersoni Bergeron, 1888
1880 Janira rhegiensis Seguenza, 1880
1888 Pecten macphersoni Bergeron, 1888
«Osservazioni — FORESTI, nel descrivere la specie in esame rinvenuta nel calcare a Briozoi del Pliocenedi Castrocaro, ritenne che forse COCCONI avesse già raccolto questa forma a Soriano (Parma) e l'avesse citata come varietà di Pecten jacobaeus (LINNÉ) dandone la seguente diagnosi: «var. transverse producta, costis vel radiis 18 angustioribus, inferioris valvae uni-vel-bisulcatis».
In seguito si è molto discusso sulla identità fra la specie di FORESTI e Pecten rhegiensis (SEGUENZA). SEGUENZA rinvenne nello Zancleano di Reggio Calabria insieme a esemplari di P. bipartitus una forma, cui diede il nome di P. rhegiensis, ritenendola specie diversa. SACCO invece ritenne la specie di FORESTI varietà di P. jacobaeus, pur notando una tendenza verso P. rhegiensis e P. grandis SOWERBY, da lui considerate buone specie. DEPÉRET e ROMAN, per primi, avanzarono l'ipotesi che P. bipartitus potesse essere identico a P. rhegiensis, ma non avendo potuto controllare i tipi di FORESTI, ed essendo la figura originale molto mediocre, lasciarono alla forma il nome dato da SEGUENZA. CHECCHIA RISPOLI non fu dello stesso avviso, ed a sostegno della indipendenza di P. rhegiensis citò lo stesso SEGUENZA, ed affermò che P. bipartitus per la forma della conchiglia, più alta che larga, si dovesse se mai ritenere affine a P. macphersoni BERGERON. RUGGIERI, in seguito, sulla base dei topotipi, fu in grado di confermare l'ipotesi di DEPÉRET e ROMAN, e adottò il nome del FORESTI per diritto di priorità. Lo stesso RUGGIERI ha notato una certa variabilità nella specie che si manifesta con esemplari a coste strette regolarmente bipartite, che rappresenterebbero la forma tipo, e altri a coste più larghe bi o tripartite, corrispondenti a P. rhegiensis, che sarebbero solo una varietà di P. bipartitus. Per quanto riguarda i rapporti tra P. macphersoni e P. rhegiensis esiste un certo disaccordo tra gli Autori. DEPÉRET e ROMAN misero la specie in sinonimia di P. rhegiensis, in quanto il confronto diretto del tipo di BERGERON e di quello di SEGUENZA li convinse trattarsi della stessa specie, tanto che descrissero e figurarono come P. rhegiensis un tipico esemplare di P. macphersoni. UGOLINI e CHECCHIA RISPOLI non furono dello stesso avviso. Il primo infatti ritenne che P. macphersoni si dovesse considerare specie distinta da P. rhegiensis in quanto, tra l'altro, questo presentava nella valva destra 17 costole, tutte principali, pressochè identiche e longitudinalmente solcate e nella valva sinistra costole più numerose e evidentemente più larghe dei solchi, al contrario di P. macphersoni che avrebbe in ambedue le valve 11 costole principali e 7 secondarie e presenterebbe nella valva sinistra le costole più strette dei solchi. CHECCHIA RISPOLI notava altri caratteri a sostegno della separazione specifica tra le due forme, per lui infatti la conchiglia di P. rhegiensis è sempre più larga che alta ed equilaterale, mentre la specie di BERGERON sarebbe orbicolare oppure più alta che larga e avrebbe il lato posteriore più lungo dell'anteriore. Circa il valore delle differenze insite nell'ampiezza delle costole, poichè come è stato detto (RUGGIERI) vi sono in P. bipartitus individui a costole strette e individui a costole larghe, P. macphersoni potrebbe rientrare nella variabilità di questa specie. Distribuzione — la specie appare, sebbene molto raramente, già nel Miocene: Capitanata (Miocene medio) e Marocco (Tortoniano ?) ed è diffusa nel Pliocene del Bacino del Mediterraneo, ave si rinviene dal Marocco e la Spagna fino alla Siria. Secondo GIGNOUX sembra permanere fino al Calabriano. Materiale raccolto — tre valve destre. Una presenta 17 costole di cui 12 principali, regolarmente bipartite (tranne una che presenta un secondo solco appena accennato) ed una costola intercalare abbastanza evidente; un'altra presenta 18 costole, di cui 12 principali, regolarmente bipartite; la terza ha 18 costole, di cui 11 principali, bi o tripartite.» COMPAGNONI, B. 1966. Nuovi dati sulla malacofauna del Macco di Palo (Roma). Geologica Romana, 5: 165-176, pl. 1. [p. 166, 167]
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Pecten bipartitus (Foresti); B. Compagnoni, 1966, Nuovi dati sulla malacofauna del Macco di Palo, plate 1, fig. 1.
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«Cette intéressante espèce [Pecten reghiensis Seguenza] n'était connue jusqu'à ce jour qu'en Italie, en Espagne et en Algérie, nous pouvons actuellement ajouter à son aire de répartition les environs de Nice.
Les collections de l'Ecole des Mines à Paris renferment quatre valves de cette espèce provenant des argiles de Biot (Vaugrenier), étiquetées de la main de Fontannes sous le nom de Janira bipartita Foresti. L'un des exemplaires en excellent état de conservation nous a paru intéressant à figurer dans ce supplément; il offre en effet tous les caractères de l'espèce de Seguenza avec une accentuation prononcée du sillon qui divise en deux les côtes de l'une et l'autre valve. La valve gauche présente l'ornementation lamelleuse fine typique, et offre en outre au fond des intervalles quelques légères costules secondaires qui s'atténuent assez rapidement en se rapprochant du sommet. Cette espèce a d'ailleurs été retrouvée par M. le commandant Caziot, dans une localité analogue du Niçois, dans les marnes blanches à Ostrea cochlear de Gairaut ¹. Les exemplaires provenant de ce gisement, bien qu'incomplets, ne laissent aucun doute sur leur attribution spécifique. Ici se pose la question de savoir si l'espèce du Pliocène de Bologne figurée par Foresti sous le nom de Vola bipartita est identique à l'espèce de Seguenza, ou représente un type distinct. Dans la figure originale de Foresti, le sillon médian des côtes est tellement profond que ces côtes en paraissent tout à fait bifides, si ce caractère n'a pas été beaucoup trop accentué par le dessinateur. Un examen des spécimens types serait nécessaire ; malheureusement il nous a été impossible de retrouver des traces de la collection Foresti qui n'est plus au Musée de Bologne et nous nous bornons à indiquer hypothétiquement la probabilité de cette assimilation. Dans le cas où les deux formes décrites par Foresti et par Seguenza seraient de la même espèce, le nom de Pecten bipartitus Foresti (1876) aurait la priorité sur celui de P. Reghiensis Seguenza (1880).» 1. DEPÉRET et CAZIOT. Note sur les gisements pliocène et quaternaire marins des environs de Nice. Bull. Soc. Géol. Fr., (4), III, 1903; p. 324.
DEPÉRET, C. & F. ROMAN. 1905. Monographie des Pectinidés néogènes de l'Europe et des régions voisines. Genre Pecten: Supplément. Mémoires de la Société Géologique de France, Paléontologie 13 (2), Memoir 26: 75-104, pls. 9-11. [p. 85]
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Pecten reghiensis Seguenza; C. Depéret & F. Roman, 1905, Monographie des Pectinidés néogènes de l'Europe et des régions voisines, plate 10, figures 1, 1a.
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