Entolioides Allasinaz, 1972
ALLASINAZ, A. 1972. Revisione dei Pettinidi triassici. Rivista Italiana di Paleontologia e Stratigraphia, 78 (2): 180-428, pls. 24-48. [p. 295]
«Genere Entolioides gen. n.
Specie-tipo: Pecten zitteli Woehrmann & Koken, 1892, p. 173, tav. 8, fig. 12·15. Camico. Alpi Meridionali.
DERIVATIO NOMINIS. Entolium e oides (gen. maschile).
DISTRIBUZIONE DEL GENERE. Triassico medio-superiore. Diffuso nella regione alpina.
DIAGNOSI. Conchiglia di dimensioni medio-piccole, da suborbicolare a subovale, aclina o leggermente prosoclina, subequivalve, con valva sinistra appena più convessa della destra. Margine cardinale diritto; orecchiette ben sviluppate, subeguali; insenatura del bisso mancante o appena accennata. Resilifer triangolare, profondo, limitato da due pseudodenti; un paio di crura cardinali; crura auricolari accentuate; pieghe marginali interne prominenti solo nella regione distale. Lamine e strie concentriche d'accrescimento fitte e sottili e coste radiali arrotondate e assai sfumate visibili sulla valva sinistra; valva destra liscia.
OSSERVAZIONI. Alcune delle specie triassiche di Pectinidae, incluse in questo nuovo genere, erano state attribuite in precedenza ai generi Entolium e Syncyclonema. Per quanto riguarda le caratteristiche del gen. Entolium, si rimanda a quanto esposto alle pp. 280-283. Si ritiene invece utile discutere brevemente in questa sede il gen. Syncyclonema.
Syncyclonema è stato istituito da Meek (1864), con specie-tipo Pecten rigidus Hall & Meek, 1854 (p. 381, tav. 1, fig. 4a-c) del Cretacico superiore. Philippi (1900a, p. 80) ed Arkell (1930, p. 91) hanno considerato successivamente Syncyclonema sinonimo di Entolium. Woods (1902, p. 145) e Staesche (1932, p. 90) hanno invece precisato che sarebbe Entolium a dover cadere in sinonimia di Syncyclonema, data la priorità di quest'ultimo. Autori più recenti come Newell (1937, p. 109), Cox (1952, p. 35) e Hayami (1965, p. 314) hanno concordemente ritenuto distinti i due generi, puntualizzando tuttavia la necessità di rivedere la specie-tipo del genere Syncyclonema, che sembrerebbe rappresentata da un individuo immaturo. Per Hayami (1965, p. 315), il gruppo P. orbicularis Sowerby, come descritto da Woods (1902), sarebbe rappresentativo del gen. Syncyclonema, in quanto egli riteneva, seppure con qualche dubbio, che P. rigidus fosse soltanto uno stadio giovanile della specie di Sowerby. Hertlein, nel recente trattato di Moore (1969, p. 374) ha riportato dubitativamente il gen. Syncyclonema senza darne una diagnosi, ma elencando soltanto alcune differenze rispetto al gen. Entolium. Due anni prima Speden (1967, p. 7) aveva tuttavia eseguito una dettagliata revisione del gen. Syncyclonema, per il quale aveva proposto una diagnosi emendata basata su esemplari perfettamente conservati di Syncyclonema halli (Gabb). Le caratteristiche diagnostiche fissate da Speden per il gen. Syncyclonema portano all'esclusione da questo taxon di tutte quelle specie triassiche di Pectinidae che vi erano state in tempi precedenti incluse. Questo gruppo di specie possiede infatti caratteristiche morfologiche omogenee, nettamente separabili da quelle diagnosticate per il gen. Syncyclonema da Speden. Esse sono caratterizzate dalla presenza di crura auricolari accentuate e di pieghe marginali interne; da orecchiette uguali e da margine cardinale diritto, oltre che da ornamenti costituiti da fitte lamine e linee d'accrescimento e da costelle radiali arrotondate, poco accentuate, particolarmente visibili sulla valva sinistra. Queste caratteristiche morfologiche separano il nuovo genere Entolioides da Entolium s.s., da Syncyclonema e da Cteniopleurium, ma tuttavia consentono nello stesso tempo di includere il nuovo taxon nella famiglia Entoliidae Korobkov. RAPPORTI E DIFFERENZE. Entolioides gen. n. si differenzia da Entolium s.s., perché la conchiglia è un poco inequivalve e presenta ornamenti radiali sulla superficie esterna della valva sinistra; ed inoltre perché il margine cardinale è diritto, senza alcun accenno ad angolosità.
Si differenzia da Syncyclonema per il fatto di avere orecchiette uguali, con insenatura del bisso appena accennata, crura cardinali molto deboli, crura auricolari e pieghe marginali interne prominenti, ornamenti radiali molto pronunciati. Maggiori affinità si osservano invece con il sottogenere Cteniopleurium Feldtmann, 1951 del gen. Entolium; da esso si distingue soprattutto per la presenza di crura cardinali, molto meno pronunciate, per il margine cardinale diritto e le orecchiette uguali e proporzionalmente più sviluppate, oltre che per la presenza di pieghe marginali interne. Infine per quanto riguarda gli ornamenti si può osservare che le coste radiali sono molto più arrotondate, sfumate e senza alcun accenno a spine o tubercoli, presenti invece in Cteniopleurium. Qualche affinità si osserva anche con Filopecten gen. n., da cui tuttavia Entolioides si distingue per l'ineguaglianza dene valve, per le crura auricolari più accentuate, per l'incisione del bisso appena accennata e soprattutto per l'assenza di ornamenti di tipo "filosus structure".» ANDREA ALLASINAZ, 1972
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Entolioides zitteli (Woehrmann & Koken); A. Allasinaz, 1972, Revisione dei Pettinidi triassici, plate 38, figures 4, 5; plate 39, figures 1-6.
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Entolioides schlernica (Finlay, 1927): T. R. Waller, 2006, Phylogeny of families in the Pectinoidea (Mollusca: Bivalvia): importance of the fossil record, figure 4.
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«The Triassic members of the new family Entolioididae provide an important phylogenetic link between the largely Palaeozoic family Pernopectinidae and other pectinoidean families that first appear in the Triassic, particularly the Propeamussiidae and Entoliidae. The new family is based on the type genus Entolioides Allasinaz, 1972, the type species of which is Pecten schlernica Finlay, 1927 (= Pecten zitteli Wöhrmann & Koken, 1892; non Pecten zitteli Hutton, 1873) (Fig. 4). Its type stratum and locality are the Raibl beds (Upper Triassic: middle Carnian) of the Schlernplateau, Italy (Allasinaz, 1972: 300).»
WALLER, T. R. 2006. Phylogeny of families in the Pectinoidea (Mollusca: Bivalvia): importance of the fossil record. Zoological Journal of the Linnean Society, 148: 313-342, figs. 1-12. [p. 320]
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