Spondylus fornii Greco, 1917
GRECO, B. 1817. Fauna cretacea dell'Egitto raccolta dal Figari Bey. Parte terza: Lamellibranchiata. Fasc. 1.°: Considerazioni geologiche. Lamellibranchi del Maestrichtiano e del Coniaciano. Palaeontographia Italica, 23: 93-161, pls. 13-17. [p. 124, pl. 15, fig. 7; pl. 16, figs. 1, 2]
1917 Spondylus fornii Greco, 1917
B. Greco, 1917, plates 15, 16.
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«1904. Spondylus cfr. gibbosus PERON in FORTAU. Faune crét. d'Égypte, pag. 241 e 314, tav. V, fig. 7.
Il FOURTAU raccolse nella formazione calcarea di Ouadi Am Eockam, da lui riferita al Campaniano superiore, una sola valva appartenente ad uno Spondylus di grande taglia, che fu da lui figurata. Come tutti i fossili trovati dal FOURTAU in detta località, anche questo esemplare fu studiato dal PERON, il quale lo descrisse e lo paragonò con lo Spondylus gihhosus D'ORB. e con lo Spondylus striatus GOLDF.; ma manifestò tutte le sue riserve circa questi ravvicinamenti, fatti soltanto a titolo di confronto e circa la determinazione specifica, a causa dell'unica valva a sua disposizione e del grande polimorfismo che le specie di Spondylus presentano.
Ora nella stessa formazione di Ouadi Am Rockam, che noi consideriamo come Maestrichtiana, il FIGARI BEY trovò 5 esemplari più o meno completi, che appartengono ad uno Spondylus corrispondante a quello ora ricordato, raccolto dal FOURTAU. Uno di essi è completo, leggermente sbocconcellato nel margine infero-posteriore, di grande taglia, presenta le dimensioni sopra riportate ed è rappresentato a ⅔ della grandezza naturale a Tavola XV [XIV], fig. 7 a-c. E di forma subcircolare, gibboso sù entrambe le valve, ma disugualmente ed a contorno presso che tagliente. La valva sinistra, con bell'esempio di commensalismo ricoperta nella regione postero-superiore da una bella colonia di Astrocoenia cfr. Konincki EDW. et H. [1], è irregolarmente convessa, presentando la sua massima curvatura in prossimità dell' umbone, ove mostra la sua gibbosità, donde degrada rapidamente per diventare appianata in tutto il terzo inferiore; la superficie di questa valva è ornata da numerosissime costole raggianti sottili, separate da spazi più ampi di esse ed incrociate da fini strie di accrescimento concentriche, le quali sono inferiormente più spiccate, in modo da originare talvolta delle rughe. La valva destra, o inferiore, presenta superiormente un'ampia depressione, corrispondente alla sua superfice di attacco e subito dopo, verso il centro, ma spostata posteriormente, una rilevante gibbosità in corrispondenza della parte pianeggiante della valva opposta, mentre nelle restanti parti la convessità è regolare e poco accentuata. Gli ornamenti di questa valva sono diversi da quelli che si osservano nell' altra, essendo costituiti da innumerevoli sottili strie radiali, commiste irregolarmente con altre ancora più fini ed incrociate da linee di accrescimento. Entrambi gli umboni in questo esemplare sono rotti; è possibile però osservare la linea cardinale assai lunga e diritta, le orecchiette ampie e bene sviluppate, specialmente le posteriori; la loro superficie non è in buono stato di conservazione in questo esemplare, ma tuttavia esse appaiono provviste soltanto di strie di accrescimento. Da una rottura antero-inferiore della valva destra si vede il modello della corrispondente superficie interna; è possibile così constatare dall'aspetto di questo modello che il margine interno della valva era provvisto di numerosissime scanalature strette, fitte e della lunghezza di circa un centimetro. È appunto questo, ora descritto, l'altro esemplare che il FIGARY BEY determinò inesattamente, sebbene con riserva, come Lima gigantea (?) e che contribuì a fargli erroneamente riferire al Lias [2] la formazione di Ouadi Am Rockam ove esso era contenuto. Un altro esemplare che porta la stessa erronea determinazione del FIGARI BEY, come abbiamo già visto, è da riferire invece all'Alectryonia Figarii FOURTAU sp. Il secondo esemplare, appartenente alla specie della quale ci occupiamo, consta di un frammento della valva destra o inferiore, veduto dalla superfice interna; esso è rappresentato in grandezza naturale a Tav. XVI [XV], fig. 2. Dai resti della regione cardinale si comprende che l' umbone di questa valva, non conservato nell'esemplare precedente, era molto grande, assai elevato, provvisto di un'area cardinale spiccatamente distinta, alta, larga, triangolare. Della cerniera è conservata, come di tutta la regione umbonale, soltanto la parte posteriore, che presenta la linea cardinale diritta e mostra un robusto dente ed una profonda fossetta dentaria, oltre la quale si ha una larga depressione per l'attacco del ligamento. E incompletamente visibile l'impronta muscolare, spostata posteriormente e poco profonda; il margine mostra spiccatissime le scanalature, che abbiamo riconosciute in modello nell'individuo completo sopra descritto. Gli altri tre esemplari sono costituiti da altrettante valve sinistre, in stadio di sviluppo meno avanzato dell'esemplare completo; di queste una sola è intera. Essi, oltre a confermare, tenendo conto del loro stadio di sviluppo, i caratteri precedentemente descritti della corrispondente valva sinistra nell' individuo intero, avendo ben conservato la regione cardinale, che in questo invece era in cattivo stato, mostrano (Tav. XVI [XV], fig. 1, in grandezza naturale) l'umbone di essa valva tumido, corto, poco sporgente, ottuso, alquanto appuntito all'apice, che è situato alla sommità dell'area cardinale larga, ma più o meno bassa ed inoltre i rol'usti denti della cerniera e le orecchiette, quali le abbiamo sopra descritte; ma qui, essendo la superficie ben conservata, si può constatare che senza dubbio esse sono provviste soltanto di strie di accrescimento. Uno di questi tre esemplari mostra l' impronta muscolare spostata posteriormente, di forma arrotondata e molto più profonda in questa valva sinistra che nella destra sopra esaminata. Come l'esemplare raccolto dal FOURTAU, anche i nostri rassomigliano allo SiJondt/lìis striatus GOLDF. [3] del Cenomaniano della Francia, dell'Inghilterra, della Germania, del Belgio ed allo Spondylus gibbosus D'ORB. [4] dell'Albiano della Francia. Da entrambe le specie però tutti si distinguono, a prescindere dalle dimensioni molto più grandi che essi raggiungono, per notevoli differenze nella forma e nelle ornamentazioni. Per l'aspetto generale essi inoltre ricordano molto lo Spondylus Royanus D'ORB. [5] del Senoniano superiore della Francia; ma oltre che per la loro taglia assai più grande e per la più spiccata gibbosità, essi se ne distinguono per i diversi ornamenti che ben si vedono nel piccolo esemplare rappresentato con le figure 2-4 dal D'ORBIGNY, mentre la figura 1 rappresenta il modello interno di un individuo più sviluppato. Ritengo quindi che i nostri esemplari, insieme con quello raccolto dal FOURTAU, costituiscano, nel Maestrichtiano di Ouadi Am Rockam, una caratteristica specie ben distinta da tutte le altre conosciute e che io indico col nome di Spondylus Fornii n. sp.» [1] FOURTAU R. Faune crét. d'Égypte, pag. 346, tav. V, fig. 10, 11.
[2] FIGARI BEY A. Studi scientifici sull' Egitto, pag. 142. [3] GOLDFUSS A. Petrefacta Germaniae, vol. II, pag. 98, tav. CVI, fig. 5. — D'ORBIGNY A. Pal. franç. Terr. crét., vol. IlI, pag. 660, tav. 453. — D'ORBIGNY A. Prodrome, vol. Il, pag. 170. [4] D'ORBIGNY A. Pal. franç. Terr. crét., vol. IlI, pag. 658, tav. 452, fig. 1-6. — D'ORBIGNY A. Prodrome, vol. II, pag. 139. [5] D'ORBIGNY A. Pal. franç. Terr. crét., vol. III, pag. 671, tav. 460, fig. 1-5. — D'ORBIGNY A. Prodrome, vol. II, pag. 254. BENEDETTO GRECO, 1917
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